Corporazioni

Sei sorelle. Le Sei più potenti corporazioni, che dirigono 117 multinazionali satellite di fama globale che a loro volta controllano un’infinità di aziende grandi, medie e piccole sparse in ogni continente.

Lo 0.2% del totale delle compagnie mondiali, controlla più del 40% del valore economico degli scambi commerciali complessivi: pochi, pochissimi, comandano su molti.
Nello scenario in cui ci troviamo, i meccanismi di controllo sui popoli si fondano su quegli interessi che, dall’inizio dei tempi, accomunano gran parte degli uomini di ogni ceto: ammassare ricchezza e incrementare potere politico e status sociale. Nel riflesso distorto di un antico retaggio feudale, i regnanti divengono gli invisibili manovratori della società: indossando l’elegante maschera dei consigli d’amministrazione, tirano i fili di migliaia di vite come abili burattinai.

La società contemporanea viene percepita dalle masse come il manifestarsi di un immaginifico stato dispotico: freddo e surreale, in esso ogni individuo è condizionato dall’identità corporativa, assuefatto ai privilegi del consumismo. Eppure, non è inusuale la comparsa di spaurite menti in grado di ribellarsi tenacemente al monopolio dell’informazione: mantenere il pensiero lucido ed indipendente diviene l’obiettivo costante, sospinti dal fervore della lotta contro la propaganda dei potenti.