Senza dubbio è la più oscura e perversa delle sette che impongono il loro marchio su questa realtà. Coloro che hanno votato la propria esistenza alla profonda tenebra che la Società di Marbas serve, vengono solitamente scelti tra ambiziosi lobbisti ed affaristi, garantendole notevoli risorse economiche e consistenti influenze nella politica e nell’imprenditoria. Raramente gli interessi dei membri si concentrano verso individui socialmente distanti da tali preferenze, ma quando vengono attirati da quei “talenti” che in modo inusuale solleticano le loro attenzioni, tracciano ogni via pur di arrivare a quello spirito peculiare.
I fedeli di questa Setta pulsante di perversioni ed inganni, si riuniscono in cerimoniali sanguinari e blasfemi: secondo il dogma dei Marbassiani, ad ogni cultista verranno concessi preziosi doni una volta consacrata la propria anima agli dei oscuri, che sono venerati con una devozione senza limiti. Venuta alla luce agli inizi del secolo scorso, la Società di Marbas si conquista un posto tra le pagine della cronaca nera a seguito di un macabro massacro nella residenza dell’allora presunto “capo” della Setta: Nevio Malaparte.
Per quanto non si conoscano i numeri né le identità dei loro membri, si presume che la Setta sia attiva ancora oggi. Ben celata dietro l’opulenza dei lussuosi attici al centro delle grandi metropoli, la Società di Marbas sibila sinuosa tra i potenti e i disperati, continuando a raccogliere giovane linfa per arricchire le proprie fila di corrotti seguaci.
