ANSA – PARIGI 17/03/2017
Come a teatro. Come se l’epopea de ”Le Grand Guignol” fosse tornata, in un attimo, a risplendere nei salotti di tutto il mondo. Ma stavolta è pura e assurda realtà. Ieri, dall’imbrunire, Parigi è stata il palcoscenico di uno spettacolo fuori da qualsiasi logica, che ha visto come sfondo scenografico la Tour Eiffel e le Champs Élysées, mai così rossi di sangue. Dalle 18.10 circa, 19 individui di diversa estrazione, nazionalità, età, sesso, si sono incamminati sui piani più alti dello straordinario monumento francese, come a volgere i loro passi e la loro coscienza verso l’alto. Per poi lasciarsi cadere nel vuoto, uno dopo l’altro in lunghi minuti di terrore per le famiglie che passeggiavano tra i giardini della capitale. Nessuno sa spiegarsi le motivazioni di quella che dai più cinici è stata definita come “la notte della pioggia umana”, poiché non vi è nessun particolare collegamento tra coloro che hanno compiuto il folle gesto. Al momento gli investigatori francesi stanno tentando di chiarire ogni aspetto dell’accaduto, ma da quel che è trapelato pare che l’unico elemento che accomunasse i suicidi fossero i gesti nell’istante prima di gettarsi: un inquietante sorriso di beatitudine sul volto, poche parole incomprensibili sussurrate con gli occhi rivolti al cielo. E poi, a braccia spalancate come a voler essere angeli, la scelta di compiere l’ultimo passo della loro vita.