“STRANGER THINGS” A ROMA

ANSA – ROMA 25/02/2017
RIONE PIGNA Una notte come tante nel centro della Capitale si è trasformata in uno spettacolo assurdo, indegno e sconvolgente per tutti i turisti e gli abitanti della cosiddetta ‘Roma bene’. Verso le ore 23.00 del 24 Febbraio, una piccola folla di quindici persone, uomini e donne di età compresa tra i 24 ed i 62 anni, si è radunata in Via del Pellegrino, proprio di fronte al noto Club privato Elite e, sotto gli occhi increduli dei passanti, si è data ad un baccanale in grande stile. “Una vera e propria orgia!” racconta Augusta Celestini, proprietaria di uno dei palazzi situati accanto al locale: “Quei pazzi furiosi hanno disturbato tutto il vicinato con le loro urla!” E ben giustificate dovevano essere quelle urla. I resoconti delle pattuglie di Polizia intervenute in loco hanno dell’incredibile. Pare infatti che il rito orgiastico prevedesse la presenza, in ingenti quantità, di droghe di vario genere ed alcool a fiumi, misti all’utilizzo di strumenti di piacere non convenzionali di genere BDSM. Abbandonati i tempi del forse troppo classico frustino, i convenuti hanno usato gatti a nove code, taglienti corde di nylon, e persino lame pur di provocarsi il tanto agognato piacere. “Abbiamo trovato una pozza di sangue miscelato” ha raccontato uno dei poliziotti intervenuti. “La maggior parte di loro è stata portata in ospedale sotto custodia. Il conto finale parla di dita e orecchie mozzate, ed una ragazza quasi del tutto dissanguata. Chi mai può provare piacere in un modo così perverso?”. Di fronte all’Elite ora si trova una pozzanghera informe di fluidi organici ed alcool. Quanto tempo passerà prima che il puzzo nauseabondo da essa provocato riuscirà finalmente a svanire?


VILLA BORGHESE Quando Kubrick diresse Arancia Meccanica non aveva, forse, pensato che qualche balordo potesse emulare le orride gesta rappresentate nella pellicola. Questa notte, probabilmente verso l’una, un gruppo di violenti – ragazzi tra i 18 ed i 28 anni, in gran parte affiliati a gruppi di estrema destra – ha trascinato fuori da Villa Borghese uno dei senza tetto che inevitabilmente finisce per dormire sulle panchine del luogo. Dopo averlo picchiato e seviziato per ore, verso le quattro del mattino il gruppetto ha portato Domenico Guerri, di anni 57, sul bordo della Via Salaria e, dopo averlo letteralmente incatenato ad un lampione, lo ha cosparso di benzina e gli ha dato fuoco. A detta del Questore un passante armato di cellulare avrebbe ripreso la scena – il dispositivo è ovviamente sotto sequestro – e nel video si vedrebbero i balordi saltare attorno al rogo improvvisato come farebbero dei pellerossa attorno ad un fuoco. Come macabro trofeo, ognuno di loro si era costruito una rudimentale collana con le dita strappate al malcapitato. Il Guerri è morto bruciato: parrebbe infatti che pur chiedendo più volte ai torturatori di porre fine alle sue sofferenze, loro abbiano continuato a divertirsi, ignorandone le suppliche.


TRASTEVERE L’orrore ha sconvolto il Rione Trastevere e tutti coloro che, nella sera tra il 24 ed il 25 Febbraio si sono trovati a passare nei pressi di Villa Sciarra. Otto uomini armati di revolver – si proprio le vecchie pistole semiautomatiche dei poliziotteschi anni settanta – si sono dati appuntamento in Via Calandrelli, per partecipare alla più terribile e grottesca delle roulette russe: a turno, accoppiati uno di fronte all’altro, prendevano la mira e facevano fuoco. In una distorta e malata parvenza di torneo, coloro che rimanevano a terra venivano finiti da coloro che erano ancora in piedi. Un altro turno poi cominciava, non importa quali fossero le condizioni dei partecipanti. Alla fine solo uno di loro è rimasto vivo, con la milza perforata ed un proiettile ancora conficcato nel femore destro: Aiace Filibutti, comandante della stazione dei Vigili del Fuoco di Viterbo, è tutt’ora ricoverato in stato confusionale presso il Policlinico Umberto I. Prima che fosse trasferito in terapia intensiva, queste sono state le sue parole – stando alla testimonianza diretta del suo avvocato: “Ho vinto? Dove sono? Perché sono? Quale il percorso da compiere?” Si esclude che i convenuti abbiano fatto uso di alcool o stupefacenti, dal momento che le prime autopsie hanno dato riscontro negativo. Si ignora completamente il movente che possa aver spinto i convenuti a partecipare a questo macabro gioco.


ZONA EUR La mitologia ci insegna come le Parche si occupassero di tagliare il filo che rappresentava la vita di una persona, conducendola nell’Ade. Ebbene, tre anziane signore romane, che normalmente si occupano della gestione della grande colonia felina di Largo Argentina, in preda ad un raptus violento la cui causa – per la Questura probabilmente legata all’utilizzo di stupefacenti – rimane in realtà ancora ignota, hanno deciso di emularle. Dandosi come punto di ritrovo il cortile di una nota azienda (Le Cygne, sede dell’Eur) hanno portato, chiuse dentro pesanti sacchi di iuta, tre mute di gatti terrorizzati. Uno ad uno li hanno estratti e, tenendoli fermi, hanno bucato loro il ventre: utilizzando gli intestini delle povere bestie come fossero appunto un filo, lo tendevano e lo tagliavano ridendone. Un gruppo di ragazzi ha osservato la scena riprendendola con un cellulare, ora sequestrato dai Carabinieri accorsi a fermare, purtroppo invano, la strage felina. Uno di loro, Francesco Costanzo, ha affermato che le tre ‘streghe’ – così le ha definite, N.d.A – si divertivano a darsi il turno con le forbici, in quanto ognuna di loro voleva arrogarsi di volta in volta il diritto di uccidere una di quelle inermi creature. Le tre vecchiette sono state portate prima in caserma, poi direttamente a Rebibbia dove attenderanno di essere giudicate. Secondo il legale assegnato d’ufficio ad una di loro, verrà richiesta per ognuna di esse l’infermità mentale.


RIONE CAMPO MARZIO Uno strano fenomeno allucinatorio di massa è avvenuto la notte scorsa in Via Margutta, nel Rione Campo Marzio, a due passi dal Pincio. I clienti ed i gestori del famoso ristorante Osteria Margutta, locale in di una delle più famose vie di Roma, teatro, oltre che del film omonimo, anche di Vacanze Romane di Wyler, esattamente alle ore 22.15 del 24 Febbraio, hanno cessato all’unisono di mangiare e servire, e per qualche minuto sono rimasti in assoluto silenzio immobili, ripresi solo dalla inconsapevole telecamera interna del locale. Al termine di questa catatonia collettiva, armandosi di posate ed utensili trovati a portata di mano, tutti i convenuti hanno cominciato a ferirsi e bucarsi tra loro mentre cadevano in preda ad una strana ed inspiegabile euforia. Dapprima i tagli che si provocavano erano lievi, ed intervenibili con semplici suture, ma piano piano l’allucinazione si è fatta più forte, fino a quando uno dei camerieri, Girolamo Fregiosi, non è stato raggiunto al collo da una lama e non è crollato a terra. Stando a quanto racconta il Questore, apparentemente sconvolto, il Fregiosi si è contorto per qualche secondo a terra, mentre intorno a lui tutti ridevano, e ad un certo punto ha smesso di muoversi, riverso nel suo sangue. A quel punto sarebbe accaduto qualcosa di ancor più inverosimile: dopo aver sollevato il corpo esanime del povero cameriere, la folla di allucinati lo avrebbe portato in giro per Campo Marzio come la salma di un martire o di un santo, similarmente a quanto avviene durante una processione religiosa: potete ben immaginare le reazioni dei passanti, alcuni dei quali hanno ripreso la scena. Dopo aver condotto per diversi minuti il corpo del Fregiosi in giro per il Rione, la processione si è fermata in Via di Monte Brianzo e, di fronte alla porta della Chiesa di Santa Lucia della Tinta, ha posato il malcapitato. A quel punto i convenuti hanno intonato una strana litania, le cui parole sarebbero state incomprensibili: dal nulla il Fregiosi si sarebbe ripreso, e tutti quanti si sarebbero risvegliati da quella incomprensibile follia. Le indagini della procura sono tutt’ora in corso per far luce sullo strano accadimento. Nessuno dei presenti ha memoria di quanto accaduto.


CORVIALE Scene di vera e propria guerriglia hanno scatenato il panico nel Serpentone, il grande complesso abitativo sito nei pressi di Via Portuense. Guidati da un capopopolo improvvisato, uno schizofrenico patologico ben conosciuto alla ASL del posto chiamato Valentino Giuliotti, i pazienti del Centro per il Disagio Mentale situato vicino agli uffici del Municipio XI ha assalito la caserma della Polizia Municipale, aggredendo gli ufficiali e privandoli delle armi. Il gruppo di ‘insorti’, insoddisfatti a detta del Giuliotti dei ‘prezzi troppo cari dei farmaci che fanno bene alla testa’ ha malmenato i malcapitati Vigili Urbani e li ha rinchiusi all’interno dei loro uffici. Dopo aver sprangato le porte ed aver scritto con una bomboletta spray la frase “vola la mia mente, inchiodato è il mio corpo” un po’ ovunque, i disagiati si sono rivolti minacciosamente contro la sede del Municipio XI. Hanno autoproclamato Corviale ‘libero comune devigilurbanizzato’, hanno eletto il Giuliotti come loro sindaco e lo hanno spronato a reclamare il suo posto come capo di quel Municipio. L’intervento delle forze dell’ordine non si è fatto attendere e, dopo aver superato la poca resistenza opposta, sono riuscite subitaneamente ha sgomberare il gruppetto di improvvisati ribelli. Una volta dentro la sede della Municipale, fortunatamente, ci si è resi conto che i Vigili non avevano subito grossi danni a parte qualche contusione. Valentino Giuliotti e quelli che la popolazione del luogo ha simpaticamente definito ‘la resistenza del Serpentone’, sono stati portati in Questura. Probabilmente ognuna delle loro pratiche psichiatriche verrà ulteriormente revisionata.

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