VUOTI D’ARIA

ANSA – BERLINO 21/03/2017

Si era temuto il peggio dopo le mancate risposte del pilota agli avvertimenti dalla torre di controllo. La mano del terrorismo sembrava diventare sempre più concreta.

Poi, con assoluta puntualità e perfetta manovra, il Boeing 737 (volo BOE325, proveniente da New York) è atterrato come previsto alle 11:08 sulla pista dell’aeroporto di Berlino – Tegel che, per ragioni di sicurezza, era stato prontamente evacuato.

Lo stupore già elevato, è cresciuto minuto dopo minuto all’assenza di qualsiasi risposta ai ripetuti tentativi di comunicare con chi era a bordo. Più le porte dell’aereo rimanevano sigillate, più l’inquietudine e la paura crescevano.

Quando le forze speciali tedesche hanno deciso per l’irruzione sul velivolo, lo scenario che quegli uomini si sono trovati di fronte era irreale, doloroso, inaccettabile: ogni uomo o donna appartenente al personale di volo (6 in totale), era rannicchiato in un angolo, in posizione fetale, completamente dissanguato a causa dello squarcio alla gola che si erano provocati con spessi frammenti di vetro.

Ma ancora più assurdo era lo stato dei 181 passeggeri, seduti composti sulle loro poltrone, con un’espressione profondamente serena. Privi di vita. In seguito all’analisi attenta degli indizi, è stato dichiarato che le vittime sono decedute per asfissia, in un lento soffocamento avvenuto per mano dei suicidi, contro i quali però nessuno ha mai posto la minima resistenza.

A quanto pare, come pervasi da una sorta di macabra consapevolezza, ogni individuo su questo aereo ha in un modo o nell’altro, scelto appositamente di morire. E lo ha fatto lassù nel cielo, forse con la candida speranza di arrivare più velocemente di fronte a Dio. Ad un Dio il cui disegno, per noi mortali, appare sempre più incomprensibile.

DOVE

Roma

CONTATTI

Cristina Picuti – Manuel Battista
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